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Parigi 2024

Fatti interessanti da sfoggiare per fare bella figura a cena

Le Olimpiadi di Parigi hanno un fascino speciale e una storia piena di curiosità interessanti. Fin dalla prima edizione moderna tenutasi nel 1900, Parigi ha ospitato i Giochi Olimpici tre volte, incluso il 2024.  

Parigi 1900 e Parigi 2024

L’edizione del 1900 delle Olimpiadi a Parigi fu importantissima per la partecipazione (per la prima volta in assoluto) delle donne, ma solo in sport considerati “femminili”, come il Tennis. Sport insoliti come il tiro alla fune e il nuoto ostacoli fecero il loro debutto, per essere poi relegate ai Giochi Senza Frontiere.

Olimpiadi Parigi 2024

Nel 2024, Parigi continua questa tradizione di innovazione con l’introduzione di sport moderni come il breaking (danza breakdance), e la riconferma dello Skateboarding. Belli. Anche se effettivamente il nuoto ad ostacoli secondo me spaccava di brutto. Un altro evento simpatico ma non troppo dei Giochi del 2024 è la maratona dei cittadini, un’iniziativa che permette agli amatori di correre lo stesso giorno e sullo stesso percorso degli atleti olimpici, ma più lentamente.

La grande novità di questi Giochi è sicuramente la scelta di revampare le location storiche e risparmiare ai parigini la costruzione dell’ennesimo mostro d’acciaio, che già si sono dovuti accollare la Tour Eiffel (temporanea dal 1889). E dunque: grandi emozioni!
Bello anche il triathlon nella Senna, chi beve muore.

Il Villaggio Olimpico di cartone

Un altro capitolo importante della storia olimpica parigina è il 1924, quando fu introdotto per la prima volta il Villaggio Olimpico. Questa innovazione permise agli atleti di tutto il mondo di vivere insieme, promuovendo uno spirito di comunità e amicizia, e sicuramente anche un sacco di bambini con doppia cittadinanza.

Nel 2024, il Villaggio Olimpico è stato ricostruito, perché va bene riutilizzare gli impianti, ma quello del 1924 era a Colombes, dove adesso ci vive la gente per bene. Quello nuovo è invece situato nella zona di Seine-Saint-Denis, che è tipo l’Arcella di Parigi ma più gentrificata. Si trova immerso nel verde, in posizione comoda a tutti i servizi (fermata della metro e Carrefour a 100m), per info solo chiamate no whatsapp ore pasti.

Villaggio Olimpico Parigi 1924 Parigi 2024
https://tg.la7.it/sport/olimpiadi-parigi-2024-1924-25-07-2024-218592

Dopo i Giochi, gli edifici verranno convertiti in alloggi a prezzi inaccessibili, uffici e spazi verdi per la nuova comunità locale (gli abitanti originali sono stati spinti a Reims).

Una curiosità particolarmente interessante di cui nessuno è rimasto all’oscuro sono i bellissimi letti di cartone. Questi letti, completamente riciclabili, dovrebbero dimostrare l’impegno di Parigi 2024 verso soluzioni ecologiche e sostenibili, senza compromettere il comfort e la sicurezza, come confermato dalla moltitudine di atleti che ha inondato la rete di video in cui salta sui letti e ridacchia.

Parentesi abbastanza seria

Un aspetto fondamentale delle Olimpiadi di Parigi 2024 è il forte impegno verso l’inclusività e la diversità. Parigi si impegna a garantire un ambiente accogliente e sicuro per tutti, indipendentemente dal genere, dall’orientamento sessuale o dall’origine etnica. In particolare, la questione LGBT è affrontata con grande serietà, con iniziative volte a promuovere l’uguaglianza e a combattere ogni forma di discriminazione, tranne che per le atlete trans*, la cui partecipazione è consentita purché perdano.

Un’altra iniziativa veramente importante è la partecipazione del Team Refugees, composto da atleti rifugiati provenienti da vari paesi. Questo team, che viene raccontato in maniera davvero commovente nel film “The Swimmers” (guardatelo, è su netflix), rappresenta il potenziale dello sport come forza dirompente di integrazione e solidarietà.

Ecco, vi abbiamo messo a disposizione un arsenale di perle da sfoggiare a cena, che vi consentiranno di spaziare dai cenni storici ad argomenti pesantoni d’incredibile attualità,
prego e… buone Olimpiadi!

ps.
Di solito mi sforzo tantissimo di scrivere utilizzando un linguaggio il più possibile inclusivo. Per questioni di tempo e sicuramente di miei limiti letterari questa volta mi sono adagiato sul maschile sovraesteso. Perdonatemi.